Giacomo Massa
Cav. GIACOMO MASSA
(1819 – 1893)
Giacomo Massa nacque a Calice nel 9 luglio 1819. Nel 1848 in forza alla nuova legge comunale fece parte del Consiglio comunale formato da “individui onesti e intelligenti” tra cui l’Avv. Giovanni Cesio, che fu eletto Sindaco.
Giacomo Massa subentrò a Giovanni Cesio nel 1850 e rimase in carica ininterrottamente fino al maggio 1877. Realizzò la strada carrozzabile Calice – Finale tra mille difficoltà, non ultime quelle rappresentate dagli ostruzionismi dei proprietari terrieri che si opponevano agli espropri e di coloro che gestivano i trasporti con i muli, percorrendo la mulattiera per Finalborgo.
Egli dovette recarsi a Torino, allora capitale del Regno di Sardegna, per perorare la causa personalmente. Dopo 12 giorni tornò a Calice con il Regio Decreto.
Fece costruire il ponte sul torrente Carbuta, abbellì il paese con le due piazze, tutt’ora esistenti, munite di pozzi pubblici per il prelievo di acqua potabile.
Ottenne l’apertura della condotta medica, inoltrò richiesta alle autorità competenti per l’apertura della farmacia municipale e sostenne la necessità di un ospedale.
Sostenne inoltre una lunga battaglia per Perti: il 31 gennaio 1870 fu aggregata a Calice, la richiesta era stata ufficializzata nel 1866, ma il 18 aprile 1875 Finalborgo chiese che il provvedimento venisse annullato. In seguito a queste polemiche il 3 maggio 1877 venne decretato che dall’agosto successivo la frazione Perti fosse distaccata dal comune di Calice Ligure e aggregata a quello di Finalborgo.
Giacomo Massa e i suoi consiglieri diedero le dimissioni. Il prefetto cercò, inutilmente e per ben tre volte, di convincerli a ritirale. Il 15 maggio venne perciò decretato lo scioglimento dell’amministrazione comunale.
È opportuno e doveroso ricordare che durante il suo lungo mandato di Sindaco, massa si fece carico dei debiti del comune, accettando ipoteche sui suoi terreni indebitandosi per la somma, all’ora notevolissima, di Lire 60.000. Il debito fu estinto dal figlio Nicolò (console).
Fu nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia da Vittorio Emanuele II.
Morì a Calice Ligure il 6 giugno 1893.