Cronaca di Vita Scolastica “ Cravarezza”
Cronaca di Vita Scolastica
“ Cravarezza”
Anno Scolastico 1951/1952
Insegnante Elementare Liliana Cattaneo
Cravarezza 3 Giugno 1952 Insegnante Liliana Cattaneo ed alcuni alunni
Relazione scritta dall’insegnante Liliana Cattaneo al suo primo incarico come titolare alla scuola di Cravarezza nell’anno scolastico 1951/1952.
Una giovanissima insegnante che a seguito del concorso magistrale fu assunta nel ruolo straordinario e assegnata a una piccola frazione montana di Calice Ligure. Superato il primo momento di scoraggiamento, proveniente da una realtà più agiata, non si lascia abbattere e svolge il suo lavoro con dedizione per migliorare le condizioni dei suoi alunni che piangeranno la sua mancanza alla fine dell’anno scolastico.
Un particolare ringraziamento al figlio Riccardo Musso per avermi concesso la pubblicazione di questa interessante relazione e le relative foto di famiglia
CRONACA DI VITA DELLA SCUOLA
OSSERVAZIONI SUGLI ALUNNI
Primi giorni di scuola e mia prima esperienza di insegnante titolare di una sede scolastica. In seguito alla vincita del recente concorso magistrale sono stata assunta nel ruolo straordinario ed assegnata a Cravarezza, frazione montana di Calice Ligure. Se devo essere sincera, il posto mi ha molto deluso. Non c’è paese o agglomerato, anche piccolo di case. La scuola si trova sistemata nella cucina di una cascina isolata nel bosco, a non breve distanza dalle altre cascine che il fogliame folto dei castagni nasconde allo sguardo. Il paesaggio è molto suggestivo e la scuoletta nascosta tra gli alberi ricorda la “casa del bosco” delle favole infantili. Tutto questo mi piacerebbe molto se non ci fosse tanta solitudine ed io non sono neppure coraggiosa! Sopra la scuola c’è una stanza che potrebbe servire come alloggio per l’insegnante. Purtroppo è in cattivo stato e per una ragazza sola non si presta assolutamente. Nelle cascine più vicine non mi si può ospitare per mancanza di spazio. L’unica sistemazione possibile sarebbe la cosiddetta “casa di Pietro” ma anche questa è lontana ed abitata da due uomini soli. Io non ho alcuna pretesa di trovare un alloggio bello comodo; mi adatto a tutto, ma qui a Cravarezza manca anche il minimo di conforto di cui una persona civile non può proprio farne a meno. Cravarezza è una sede da assegnare ad insegnanti maschi dotati di molto spirito di avventura, almeno fino a quando non verrà dotata di una scuola confortevole e di un alloggio abitabile. Ormai questo è il mio posto e invece di lamentarmi occorre che mi faccia coraggio e mi appresti a svolgere con diligenza la mia opera. Per ora ho chiesto ed ottenuto dal signor Direttore il permesso di alloggiare a Palazzo Piantelli, una vasta fattoria situata a fondo valle. Qui vi risiede l’insegnante della frazione Codevilla con la quale divido un comodo alloggetto. Mi trovo bene e per godere di questa serenità percorro giornalmente una lunga e ripida salita per venire a scuola e relativa discesa per andare a dormire. Prevedo però, con il giungere dell’inverno e della neve, che non mi sarà più possibile fare queste passeggiate e dovrò, in qualche modo, arrangiarmi. Spero molto che, col passare del tempo, caduta la naturale diffidenza di questa gente montanara verso ogni nuova insegnate, qualche famiglia accetterà di ospitarmi e mi offrirà un piccolo spazio per sistemare un letto e le mie poche cose.
Mi accorgo di avere un po’ troppo parlato di me e non avere ancora accennato alla mia scuola. È dovere di ogni buon insegnante anteporre gli interessi della scuola ai propri, ma sono i primi giorni ed io sono ancora tanto disorientata e preoccupata per questa mia sistemazione provvisoria, che non posso farne a meno di parlarne. Ma ora metto punto e parlo un po’ del locale in cui svolgo la mia attività. È questa una stanza rettangolare, col soffitto basso di grossi travi, con pavimento di mattoni e due piccole finestre. Essendo il muro maestro semi interrato c’è molta umidità e, nei giorni di pioggia, l’acqua gocciola sulle pareti. Il primo giorno che sono entrata in classe su questo muro ho trovato i funghi! Data la scarsità delle finestre, e mancando qualsiasi mezzo di illuminazione, la luce molto ridotta, i bambini che si trovano seduti nei banchi centrali devono sforzare gli occhi per leggere e scrivere. Cercherò di ovviare a questo inconveniente, che può provocare seri danni alla vista, alternando gli alunni occupati in letture o esercitazioni scritte nei banchi vicino alle finestre. Poiché seguo un orario alternato non avrò, sia al mattino che al pomeriggio, un numero rilevante di frequentanti e potrò senza provocare disordine, disporre i necessari spostamenti.
Le suppellettili scolastiche sono sufficienti e in discrete condizioni. Ci sono sei banchi dei quali due a quattro posti, una lavagna, due carte geografiche d’Italia (fisica e politica), un mappamondo e un alfabetiere murale. Sta ora a me completare l’arre-damento dell’aula e fare i necessari miglioramenti. Innanzi tutto ho preparato e applicato sulla porta un cartello recante la scritta “Scuola di Cravarezza”. Mi pare che dia un certo tono al rustico edificio e poi è giusto che la scuola si presenti come tale anche all’esterno. Internamente ho fatto fare da un muratore alcune riparazione alle porte e alle finestre. Da una famiglia del luogo mi sono fatta imprestare una grossa stufa e sono in attesa di potere avere anche un tavolino, poiché ora devo servirmi di un banco.
Il locale adibito a edificio Scolastico
I miei scolaretti per ora sono soltanto sei.
In questi giorni si raccolgono le castagne e anche i bambini aiutano. Ho tanto insistito presso le famiglie affinché li mandino a scuola, ma mi hanno tutti risposto che soltanto al termine della raccolta delle castagne quando anche la stagione si farà più brutta e non si potrà più andare al pascolo, i bambini potranno venire a scuola. Io vorrei intimorire questa gente con la minaccia di denuncie, ma nello stesso tempo, non vorrei ricorrendo a questo, inimicamerla. Perciò mi trovo ad avere la classe quasi vuota quindi costretta a procedere molto lentamente. Per il primo mese ho deciso di ripetere, per tutte le classi, la materia dell’anno scorso. Infatti ho visto che durante questa estate i bambini non hanno lavorato e si trovano un po’ indietro. Tre mesi di vacanza, qui sui monti, distruggono quasi l’opera di tanti mesi di scuola.
I bambini fino ad ora presenti, frequentano la 1^, 2^ e 4^ classe.
Hanno tutti i visetti intelligenti e mi sembrano molto desiderosi di imparare. Vengono a scuola volentieri, con qualsiasi tempo, ed alcuni da molto lontano. Primiero Mazzante, scolaro di 1^ non è mai stato all’asilo ed è all’oscuro di tutto. La scuola, la lavagna, un quaderno, una gomma sono per lui cose assolutamente nuove delle quali non conosce l’uso e non comprende la necessità. Per ora gli ho messo in mano una matita ed il primo modellino Marcucci, tondo vuoto e l’ho invitato a fare i palloni colorati. Riempie pagine intere di questi palloni ed io lo lascio fare perché si abitui a reggere la matita. Le sue dita sono rigide e devo faticare non poco a fargli impugnare la matita nel giusto modo. È un bimbo timido, si esprime in dialetto e mi da del tu. Quando parlo, ogni mia parola detta in italiano suscita in lui una grande ilarità chissà come gli pare strano il mio linguaggio.
I bambini di 2^ classe, Rachele e Mario sono un po’ indietro, sia in lingua che in aritmetica. Ho provato il primo giorno a far scrivere loro un brevissimo dettato ed ho visto che sillabano con grande fatica e riempiono le righe di errori. Per l’aritmetica si conta e riconta fino a 20 con castagne e bastoncini. La bambina è molto più sveglia del maschietto, apprende e ritiene con maggiore facilità.
Le bambine di 4^ classe sono bravine ed io penso che dopo un generale ripasso delle materie di 3^ potrò iniziare un nuovo programma senza intralci. Sono attente, ordinate, studiano e fanno i compiti con cura.
15 Ottobre
Sono ormai trascorsi 15 giorni dall’inizio della scuola. Il numero dei frequentanti è sempre invariato. I pochi alunni che fino ad ora conosco vengono a scuola con entusiasmo, hanno ansia di fare ed occupano interamente la mia giornata di lavoro. Soltanto con la 4^ ho dato uno sguardo iniziale al nuovo programma di religione e quello di storia e geografia.
Lo scolaro di 1^ incomincia ad ambientarsi nel nuovo mondo della scuola, prende familiarità coi compagni e non è più timido come nei primi giorni. La sua lingua si è sciolta e diventa difficile fermarla. Mi interrompe sempre durante le lezioni per chiedere pareri e consigli, si compiace ad alta voce dei suoi progressi. Mi fa piacere soprattutto sentire come si sforza ad esprimersi in italiano, anche se i suoi discorsi, nella traduzione dal dialetto, diventano quasi incomprensibili. Da qualche giorno ha abbandonato l’asteggio e si cimenta con le vocali. Con questo unico scolaro di 1^ io seguo un metodo misto, più tradizionale che globale. Ho tentato di fargli copiare facilissime figurine con parole, ma ho visto che, almeno per il momento, non va. Devo prima abituare la sua mano alla scrittura con numerosi esercizi, per renderla più ferma e sicura. Fra qualche tempo, quando anche l’occhio sarà abituato a tanti segni grafici, tenterò ancora. Anche gli scolari di 2^ hanno fatto qualche passo avanti. Dopo tanti quotidiani esercizi ora scrivono sotto dettatura, senza che io sia costretta a sillabare come mi accadeva i primi giorni.
19 Ottobre
Ieri giovedì sono stata a Finale per il 2° convegno didattico. Erano presenti tutti i maestri e le maestre del circolo. Il Signor Direttore ha dato ancora alcune direttive al personale insegnante ed è passato ad illustrare l’insegnamento di alcune materie e dandoci utili consigli pratici. Farò tesoro di quanto ho visto ed ascoltato perché per me, così povera di esperienza, è di grande utilità assistere all’applicazione pratica di metodi che conosco solo in teoria.
30 Ottobre
Oggi piove a dirotto. L’acqua si riversa dal cielo con violenza e batte furiosa sui vetri. Lo spettacolo che vedo dalle finestrine della mia classe è quanto mai desolante. Fra la nebbia e la tenda d’acqua gli alberi, con i nudi rami contorti, sembrano mostri di un paesaggio infernale. Sono sola in classe perché nessun scolaro si è presentato. La maggior parte dei bambini abita lontano e per venire a scuola deve attraversare boschi e percorrere in salita sentieri che, quando piove, diventano ruscelli. Essendo le case tanto distanti una dall’altra non c’è neppure la possibilità, durante il percorso, di ripararsi in una di esse.
Fortunatamente si parla con insistenza della costruzione, pare molto prossima, di una cappella con annessa scuola ed alloggio per l’insegnante. Ora siamo tutti molto scomodi e penso con preoccupazione a quando ci sarà la neve.
5 Novembre
Stamane, al ritorno da Savona dove ho trascorso in famiglia i quattro giorni di vacanza, ho trovato, con altre circolari, una lettera del Sig. Direttore in risposta ad una mia di alcuni giorni fa relativa alla riscossione dello stipendio. Fra le altre cose il Sig. Direttore mi invita a fare la pluriclasse con tutte le cinque classi riunite. Fino ad ora, invece, tenevo le classi superiori al mattino e le inferiori al pomeriggio. Comprendo che a questo modo i bambini non riuscivano a fare le prescritte 25 ore settimanali; d’altra parte penso che mi sarà difficile ottenere la frequenza di tutti al mattino ed al pomeriggio a causa della grande distanza fra l’abitazione di alcuni bambini e la scuola. Essi, infatti, incorrerebbero nell’inconveniente di fare 4 volte al giorno lunghi percorsi per sentieri che diventeranno presto impraticabili; d’altronde non posso pensare di tenerli a scuola ininterrottamente senza un piatto di minestra calda, con un solo pezzo di pane magari duro. Lasciando da parte queste mie considerazioni, domani inviterò i bambini a seguire il nuovo orario e vedrò come si può ovviare al detto inconveniente.
10 Novembre
Stamane giungendo a Cravarezza, ho trovato il Sig. Direttore che mi attendeva all’essicatoio delle castagne al riparo dalla pioggia in compagnia di due alunni della 2^. La mattinata era bruttissima umida e nebbiosa. Io ero giunta con qualche minuto di ritardo perché per sottrarmi alla pioggiafortissima mi ero fermata nell’ultima cascina che incontro ogni mattina sul mio percorso prima di raggiungere la scuola. Dato il cattivo tempo nessun altro scolaro si è fatto vedere ed io sono rimasta molto mortificata nel presentare al Sig. Direttore una classe così vuota. Anche l’aula che io cerco sempre di migliorare il più possibile appariva più che mai buia e squallida e temo non abbia fatto una buona impressione. Il Sig. Direttore ha voluto vedere i quaderni dei bambini e fra gli altri il primo quadernetto di Primiero unico scolaro di 1^. Rachele e Mario hanno poi recitata una poesia da poco imparata. Dopo aver steso il verbale di visita ed avermi dati utili consigli il Sig. Direttore ha lasciato Cravarezza sempre sotto la pioggia.
19 Novembre
Oggi la mia scolaresca è aumentata di 4 unità raggiungendo un totale di 10 frequentatori. Due sono scolari di 4^ e due di 2^. Non posso ancora pronunciarmi su di loro ma posso dire di aver ricevuto una buona impressione di tre di essi. Il quarto, Aldo Zunino mi preoccupa un po’. È in tipo caratteristico del monello disordinato, sfrontato e con pochissima voglia di lavorare. Ha 12 anni e frequenta sempre la 2^. Penso che con lui dovrò ricominciare da capo perché da quanto ho potuto vedere è completamente a terra. Cercherò di curarlo più degli altri per vedere se riesco a ottenere da lui qualcosa di buono. Con l’arrivo di questi nuovi scolari la classe 4^ è al completo. Per alcuni giorni continuerò la ripetizione affinché i ritardatari si mettano a posto e poi inizierò il nuovo programma.
30 Novembre
Ieri giovedì 29, sono stata a Finalborgo, dietro invito del Sig. Direttore, per il 3° Convegno Didattico. Il maestro Bonavia ha parlato dell’educazione fisica e ci ha dato esempi di esercizi e comandi con la sua squadra, veramente ben preparata. Nel guardare quei bimbetti che scattavano ai comandi come soldatini, pensavo alle mie pecorelle… di Cravarezza e alle difficoltà che incontrerò anche nell’insegnamento della ginnastica. Quotidianamente, finché il tempo me l’acconsente, ho svolto il programma di educazione fisica all’aperto, nello spiazzo davanti alla scuola. Continuerò, nei mesi più freddi, con esercizi nei banchi in preparazione alle nuove lezioni primaverili.
7 Dicembre
Le lettere inviate giorni fa alle famiglie degli ultimi inadempienti hanno avuto buon esito. Infatti, stamane sono giunti a scuola cinque nuovi scolari fra i quali i quattro fratelli Fobè. Rilevo la frequenza alla scuola di questi perché essa è strettamente collegata alla distanza veramente notevole e alle condizioni del tempo. Questi ragazzi abitano alla cascina Fobè, che io non ho mai vista, ma della quale mi si parla come di un luogo irraggiungibile, sepolto nei boschi a quasi due ore di cammino da Cravarezza. Per questi nuovi scolari ho serie preoccupazioni. Infatti essendo tutti maschi e quindi di grande aiuto alla famiglia per i lavori di campagna, non possono assentarsi da casa tutti insieme per l’intera giornata. Ho concesso perciò che vengano a turno, due al mattino e due al pomeriggio. Vengono a scuola solo quando il tempo è buono e purtroppo sono tutti e quattro molto indietro! Con gli ultimi arrivati i frequentanti sono sedici. Mancano ancora tre elementi per coprire il numero degli iscritti, ma dubito seriamente della loro venuta.
15 Dicembre
Le vacanze natalizie sono ormai prossime. Stamane con l’aiuto dei miei scolari, ho preparato un piccolo presepio che ha suscitato meraviglia ed ammirazione. Sto inoltre preparando i compiti e le lezioni da assegnare alle varie classi per questo periodo.
Presepio
10 Gennaio
L’altro ieri 8 Gennaio abbiamo ripreso le lezioni dopo la lieta parentesi delle feste. Ho ritrovato tutti i miei alunni ansiosi e contenti di rientrare a scuola. Ho corretto i compiti assegnati per le vacanze e purtroppo ho visto che lasciano un po’ a desiderare, soprattutto nell’ordine e nella pulizia. È questo un tasto su cui batto con insistenza che mi renderà noiosa ma non mi riesce di ottenere i risultati che vorrei. Fra giorni inizierò gli esami trimestrali e quindi preparerò le pagelle.
18 Gennaio
Il 1° trimestre è terminato. Questo periodo se non mi ha dato i risultati che avrei desiderato come profitto di studio, è però servito a farmi conoscere un po’ a fondo i miei alunni. Nel complesso sono di indole buona e quindi abbastanza disciplinati ed ubbidienti; nella persona invece sono tutti piuttosto trascurati. Hanno in tutto il loro modo di agire la caratteristica trascuratezza di questi contadini per cui anche nei lavori più semplici, quali l’accendere la stufa e far pulizia, hanno bisogno del mio ordine. Questa caratteristica si riflette naturalmente anche nello studio e nello svolgimento delle lezioni; infatti i miei alunni non hanno quella curiosità propria dei fanciulli di città ed accettano passivamente ciò che viene loro insegnato senza rendersi ragione delle cose e senza essere spinti a conoscere di più. Pertanto manca, per ora, nella mia scolaresca quella forma di attività che è il mezzo essenziale per l’autoapprendimento tanto auspicato nella scuola nuova. Con quelle forme di autogoverno, che sto tentando di applicare, cercherò di destare nei miei alunni più interesse alle lezioni ed alla vita della scuola.
25 Gennaio
Ieri è caduta la prima, abbondante neve. Stamane, armata di pala, sono salita verso la scuola ma, con mio grande disappunto, non ho trovato nessuno. Sono rimasta male perché, di questo passo, con tutta la neve che potrà ancora cadere, chissà quando potrò ricominciare le lezioni in modo regolare. Quando sono venuta quassù la prima volta, mi avevano assicurato, che dopo la nevicata si sarebbero immediatamente riaperte le strade ed i bambini avrebbero potuto salire a scuola. Purtroppo ho dovuto constatare il contrario perché la gente se ne sta rinchiusa in casa e gli uomini preferiscono giocare a carte vicino al fuoco piuttosto che aprire un sentiero che permetta i loro figli di raggiungere la scuola. Io stessa ho aperto un varco verso la casa più vicina con la speranza che almeno i 5 scolari che vi abitano, si facciano vedere. E non c’è solo la difficoltà delle strade impraticabili! Più di un bambino infatti non viene a scuola perché non ha le scarpe adatte a camminare nelle neve. Sono molto preoccupata per questa situazione e non so proprio come risolverla.
2 Febbraio
Al contrario di quanto avevo pessimisticamente previsto, le lezioni continuano regolari, malgrado la neve ancora alta ed i sentieri difficilmente praticabili, causa lo spesso strato ghiacciato. Il numero dei frequentanti è un po’ ridotto. Sono assenti Oliveri Maria Rosa ed i quattro fratelli di Fobé che risiedono tutti molto lontano ed in località disagiatissime. La neve che imbianca il paesaggio mi offre molti spunti di lezione e nel tepore della nostra scuoletta il lavoro procede serenamente ed in modo abbastanza soddisfacente. La saltuaria frequentazione di alcuni bambini mi impedisce però di dare una esatta valutazione del loro profitto. Per questo nel compilare le loro pagelle alla fine del primo trimestre, ho anche dovuto dare di essi un giudizio che non so se, in tutti i casi, risponderà a verità. I frequentatori regolari, invece, fanno discreti progressi, ed in questi giorni che, data la frequenza ridotta, ho potuto maggiormente curarli, ho ottenuto buoni risultati, specialmente dagli alunni di 2^ e 4^ classe. Fra questi devo rilevare Avellino Rachele e Zunino Mario di 2^, Gazzia Severina e Marconi Giovanni di 4^, tutti di pronta e vivace intelligenza, con i quali il lavoro mi riesce abbastanza lieve e proficuo. Nel complesso devo considerare che non mi è stato facile organizzare un sistema di lavoro mai provato fino ad ora ed abituare anche i miei alunni ad una certa indipendenza e collaborazione nel lavoro scolastico. Spero molto di riavere presto tutti i bambini presenti e di riuscire a guadagnare anche con i frequentanti irregolari il tempo forzatamente perduto. Oggi finalmente, dopo tante insistenze e vane attese, ho ricevuto da Calice i tubi della stufa che ho fatto sistemare immediatamente. Per quanto dovrò ancora attendere la cattedra?
26 Febbraio
Oggi, ultimo giorno di carnevale abbiamo trascorso anche qui nella nostra scuoletta, un’ora di allegria. Ho procurato a tutti i miei alunni una mascherina di cartone, coriandoli e stelle filanti, e facendo un giro tondo tra i banchi e cantando, abbiamo inneggiato al carnevale. I bimbi sono stati assai contenti ed al termine delle lezioni con la mascherina in viso sono corsi a casa per comunicare ai famigliari la loro gioia.
3 Marzo
Stamani abbiamo iniziato lo scambio di corrispondenza con gli alunni delle scuole elementari di Rotte (frazione di Dego). Ho scelto questa località, dove risiede come titolare una mia cara collega, perché è molto simile a Cravarezza, sia nel paesaggio che nel tenore di vita che vi si conduce. Penso così che i bambini avranno facilmente piacere di scambiare notizie sulla vita, sulle comuni attività delle loro famiglie, sul taglio e commercio della legna, sul pascolo ecc. … più tardi, quando avranno compreso il significato e l’utilità di questo scambio epistolare inviterò i miei bambini a corrispondere anche con alunni di qualche località marina sperando che ciò possa contribuire ad allargare il campo, molto limitato, delle loro conoscenze.
Nevicata
10 Marzo
Ieri e oggi è nevicato abbastanza forte, anche questa volta l’aula è quasi deserta sebbene la neve non sia così alta da impedire ai bambini di raggiungere la scuola. Devo proprio constatare che la pigrizia è una caratteristica di queste popolazioni. Fortunatamente siamo quasi a primavera e la neve non fa più paura. Spero con ciò di vedere aumentare le frequenze.
18 Marzo
Oggi ho ricevuto la visita di mio padre che mi ha portato una piccola radio a galena. I miei scolari sono stati felici e ho dovuto faticare non poco per stabilire i turni di ascolto con l’apposita cuffia. Sfortunatamente non riceviamo le stazioni italiane ma ascoltiamo solo radio Montecarlo. Speravo tanto di poter sentire le trasmissioni per le scuole ed invece i miei scolari imparano … il francese! Sono lieta ugualmente perché, seppure si tratta di una radio improvvisata con un campo ricevente molto limitato vedo che i bambini sono entusiasti, ammirati ed interessati di questa meravigliosa scoperta del genio italiano.
31 Marzo
Sono stata invitata con circolare dalla Direzione, a svolgere entro la fine di questo mese le prove d’esame a chiusura del secondo trimestre. Come già la prima volta i bambini hanno fatto con diligenza i loro lavori scritti e poi sono stati interrogati. Dovendo valutare il profitto dei miei scolari in questo periodo, posso dire che in parecchi c’è stato un notevole miglioramento, non così nei soliti 4 o 5 che con le loro frequentissime assenze danno un esito assolutamente negativo. Sono questi scolari di 2^ e di 3^ che ripetono ormai le classi da alcuni anni. Purtroppo due di essi dovranno presentarsi agli esami e non ne sono in grado. Lo scolaro di 1^, Primiero Mazzanti, procede lentissimamente soprattutto nella lettura, da un po’ di tempo è svogliato, apatico ed indifferente a tutto ciò che si fa a scuola; ha perso la simpatica vivacità dei primi tempi e quel desiderio di imparare che mi faceva puntare su di lui favorevolmente. Io penso che le sue condizioni fisiche risentano delle fatiche a cui, così piccolo, viene sottoposto. Ne parlerò con la famiglia affinché si preoccupi maggiormente della salute del bambino. Di tutti gli altri scolari sono abbastanza soddisfatta. Ora li conosco bene e so che potrebbero fare ancora meglio. Purtroppo ci manca il tempo; inoltre la necessità di tenere 5 classi occupate contemporaneamente mi costa non lievi fatiche. Faccio tutto quello che posso e la buona volontà, di quelli che mi seguono, mi ripaga di tante preoccupazioni che gli altri mi procurano.
Pasqua
16 Aprile
Si riprendono le lezioni dopo le vacanze Pasquali purtroppo incomincio a lamentare ancora l’assenza di alcuni bambini che disertano la scuola per dedicarsi ai lavori dei campi. Sono assai spiacente di questo fatto per molti motivi, ma ritengo in coscienza di aver fatto tutto ciò che mi era possibile, cercando di convincere ad una frequenza più regolare sia gli alunni che i parenti che ho avuto la possibilità di avvicinare.
6 Maggio
Il programma mi pare che si svolga abbastanza regolarmente. I bambini di prima sono ormai padroni del meccanismo della scrittura e della lettura, quantunque quest’ultima sia ancora un po’ stentata. Anche con i numeri hanno preso abbastanza dimestichezza e mi pare che abbiano chiaro il concetto delle quattro operazioni. Delle altre classi posso dirmi soddisfatta specialmente della 2^ e della 4^, per cui ritengo di poter promuovere tutti ad eccezione di quei pochi che con le loro frequentissime assenze non hanno svolto che una minima parte del loro programma.
28 Maggio
Sto insistendo con i bambini di 3^ che dovranno presentarsi agli esami, sul sistema metrico decimale e sulle equivalenze che mi sembrano la parte principale di tutto il programma. Le ho insegnate facendo indicare con ogni cifra una misura e mi pare che scomponendo in tal modo riesca più chiaro il procedimento delle riduzioni. Purtroppo solo Nicolina mi ha capito e mi segue. Conto sulla sua buona riuscita agli esami, non così per i due fratelli Avellino che con le loro frequentissime assenze e con la loro poca buona volontà mancano completamente di una preparazione adeguata.
14 Giugno
In questa settimana abbiamo fatto le prove di scrutinio finale. Ho cercato di dare a queste il tono ed il valore della prova definitiva perché i bambini si impegnassero seriamente, infatti posso dirmi abbastanza contenta del come hanno svolto i compiti scritti e si sono preparati alle prove orali. Venerdì 20 condurrò a Carbuta i tre scolari di 3^ che devono sostenere gli esami. Il pronostico è buono per Nicolina che in questi ultimi tempi si è dedicata seriamente allo studio ed ha fatto notevoli miglioramenti. Il giorno 27 invece, dovrò recarmi a Calice in commissione per gli esami di 5^. L’unico scolare scolaro di questa classe (unico perché le altre due iscritte non hanno mai frequentato) è rimasto assente nell’ultimo trimestre. Tenendo poi conto che restò assente anche per tutto il primo trimestre, il ragazzo ha frequentato soltanto nei tre mesi del periodo invernale, per cui il programma di 5^ non è stato svolto che in minima parte. In questi ultimi giorni mi è ricomparso a scuola esprimendo il desiderio di presentarsi agli esami. In verità il tempo non è assolutamente sufficiente e poi il ragazzo a casa non può studiare perché è impegnato tutto il giorno in campagna, essendo l’unico maschio ed il maggiore della famiglia. Io l’ho interrogato, ho cercato di rivangare tutto quel poco che si è fatto assieme, ma ho visto che occorrerebbe moltissimo tempo per portarlo appena ad una discreta preparazione nel programma di 4^.
Venerdì 20 Giugno 1952 l’ insegnante Liliana Cattaneo, con gli scolari di 3° Classe si recano a Carbuta per sostenere gli esami. occorrono 4 ore di strada, sono partiti da Cravarezza alle 4 del mattino, nella foto ricordo anche Ada Scavino.
16 Giugno
Oggi è l’ultimo giorno di scuola: per tutti gli scolari scrutinati. Continuerò invece ancora la preparazione degli esaminandi. Con vero rammarico ho salutato stamane i miei scolaretti e mi ha profondamente commosso il pianto di alcuni di essi. È così terminato il primo anno di scuola, che è stato per me un difficile esordio. Pur tra tante difficoltà, tra tante preoccupazioni, ho sempre cercato di dimenticare me stessa per dedicarmi ai bambini e sono contenta del risultato ottenuto. Ma lo devo anche ai bambini, al loro affetto che mi sapevano dimostrare in modo così commovente, se sono riuscita a superare tante crisi di sconforto e di amarezze. I bambini e le loro famiglie mi chiedono con insistenza di ritornare l’anno prossimo. Mi vogliono bene e questa è per me la più bella ricompensa.
Cappella dedicata a San Giovanni con il locale per la Scuola. Posa 1° Pietra il 6 Maggio 1954. Benedetta ed aperta ai Fedeli il 15 Maggio 1955. Visitata e Benedetta dal Vescovo Giovanni Parodi il 3 Agosto 1955
Le cartoline pubblicate appartengono alla mia raccolta