Come eravamo

modulo

COME ERAVAMO

BOOKSHOP

bookshop

Acquista on line i nostri libri

I disegni di "Bazar"

bazar

Il disegnatore "Bazar" ricrea gli scorci di Calice Ligure

La Piaggio a Finale

Piaggio 1 small

La nascita della Piaggio a Finale Ligure

Cerca nel sito
Statistiche
Utenti : 5681
Contenuti : 70
Link web : 7
Tot. visite contenuti : 330309
Chi è online
 16 visitatori online
Dall'archivio immagini
piazza cesio 2.jpg
Trovaci su Facebook
Login



Monsignor Bruzzo Secondo

Monsignor Bruzzo Secondo

A cura di Sergio Bruzzone e Marco Bruzzo

carbuta

Ringrazio Sergio Bruzzone e Marco Bruzzo che mi hanno messo a conoscenza dell’esistenza di Monsignor Bruzzo, una figura poco nota anche ai calicesi. Nasce a Carbuta il 2  Giugno  alle ore tre di mattina dell’anno 1857 da padre Gio Batta Bruzzo e madre Teresa Scotto di Giovanni. Fu battezzato con il nome di Felice Secondo a Carbuta nella chiesa di S. Martino, il battesimo fu celebrato da  Don Filippo Viola, mentre l’atto conservato in Archivio Storico Diocesano porta la firma del parroco allora in carica, Don Domenico Bolla.

carbuta1

Felice Secondo cresce in un ambiente  famigliare  umile, la sua famiglia dedica la maggior parte della giornata  al lavoro nei campi. Già in adolescenza I genitori si accorsero che il ragazzino, che nella vita quotidiana si decise di chiamarlo Secondo, aveva spiccate doti intellettuali, al punto che i genitori decisero di dare occasione al figlioletto di dedicarsi agli studi. Negli anni a seguire scoprirono che il figlioletto manifestava la vocazione al sacerdozio, la famiglia non contrastò questo desiderio e Secondo potè continuare i suoi studi in Seminario. Consacrato sacerdote nel 1880 e nello stesso anno ricevette la facoltà di Confessare; per tre anni fu Vice parroco a Segno,  fu anche  Direttore del  Seminario  Diocesano, Dottore in lettere e professore nello stesso.  Don Bruzzo Secondo fu anche  parroco presso la parrocchia di San Dalmazio di Lavagnola  dall’anno  1891 al 1893.

bruzzo

All’età di 43 anni intraprese la strada delle missioni recandosi in Brasile in quel di Alenquer, cittadina del Rio delle Amazzoni, dove vi rimase per gran parte della sua vita. Fu proprio in questo periodo che venne insignito del titolo di Protonotaro Apostolico  di Papa Pio X. I Protonotari Apostolici effettivi sono i notai dei papi e del soglio Pontificio. Il loro numero è stabilito in sette. Insieme costituiscono un collegio sotto la presidenza del più anziano di essi, il decano. Il compito dei Protonatari Apostolici è quello di redigere gli atti più importanti ed i documenti che annunciano i dogmi, le canonizzazioni, le incoronazioni, le intronazioni ed i decessi dei papi. C'è poi un secondo gruppo di Protonotari Apostolici, i Protonotari Apostolici “sopra numer” i quali sono assegnatari “honoris causa” di questo titolo. Si tratta del più elevato dei titoli onorifici prelatizi. Generalmente viene concesso su richiesta e dal vescovo della diocesi per sacerdoti ritenuti meritevoli, però questo riconoscimento viene concesso , in confronto ad altri titoli onorifici, molto raramente.

Il  lavoro svolto da Don Bruzzo Secondo non passa inosservato agli occhi degli ecclesiastici di spicco, che gli attribuirono una nuova carica ecclesiastica, Vicario Generale della diocesi di Belem, città amazzonica non molto lontana da Alenquer. La nomina affidatagli consisteva nella rappresentanza del  Vescovo, la cura dei rapporti con le parrocchie e i Vicariati, i rapporti con gli Enti territoriali e della società civile, l’Amministrazione dei beni ecclesiastici e gli aspetti giuridici dei Sacramenti e della loro celebrazione. Come dimostrano le relazioni storiche di Joau Santos, scrittore e storico Brasiliano,  Don Bruzzo Secondo dedicò la sua vita al prossimo aiutando le popolazioni del Delta del Rio delle Amazzoni affrontando situazioni molto complicate e pericolose. Il suo nome è stato impresso nella storia di questo popolo come dimostrano le relazioni qui sotto riportate.

Da “Elementos para historia da igreja de Alenquer”  di Joau Santos

Nei primi anni del  ‘900 Alenquer (ora ridente cittadina nel Rio delle Amazzoni in Brasile) ebbe l’onore di ricevere un eccellente  parroco  nel nome di Bruzzo Secondo di origini Italiane ( n.d.r. Carbuta) il quale, durante la sua permanenza di 24 anni, svolse un eccellente lavoro.

Dopo essere stato nominato Canonico  dedicò il suo tempo alla popolazione, incontrando frequentemente i suoi parrocchiani, spostandosi ora con la canoa ora a cavallo per raggiugere luoghi lontani dalla parrocchia. Per il suo modo di fare era molto stimato e rispettato,  come lo si dimostra nel caso in cui affrontò  l’anarchico  Severino Souza. Il Souza voleva impadronirsi di una parte di territorio Pernambucano (Pernambuco è uno stato del Brasile situato nella regione geografica del Nordest) insediando in questa zona rurale un dittatore “bolscevita”. Severino Souza venne ritenuto responsabile di aver istigato i coloni alla rivolta contro le autorità costituite, contro le famiglie ed i commercianti di Alenquer. Per contrastare l’operazione messa in atto dal Souza, da Santarem (comune del Brasile, nella parte occidentale dello stato del Pará)  partì una spedizione punitiva  per arrestare il “bolscevita”. Non fu una facile operazione di polizia, per cui le autorità locali decisero di rivolgersi a Don Bruzzo Secondo chiedendo a  lui  di intervenire.  Il parroco nella sua opera di mediazione riuscì a convincere Severino Souza ad abbandonare il territorio di Alenquer. L’azione pacificatoria venne dalle autorità locali  convertita in “ Brillante Spedizione della Polizia locale”, festeggiata pubblicamente con la partecipazione di autorità, cittadini e commercianti di Alenquer tramite un oratore di nome Alfredo Ladislau.  Padre Bruzzo Secondo amava risolvere i problemi affidandosi sempre ad azioni conciliatorie. Nel 1908, terminata la costruzione del cimitero di Alenquer, Monsignor Amando Bahiamann, vescovo di Santarem, condizionò la benedizione del nuovo cimitero al patto che la sepoltura fosse riservata esclusivamente ai cittadini di religione cattolica. Il solerte Don Bruzzo riuscì ad ottenere che la benedizione del nuovo cimitero non fosse più soggetta al patto proposto di Mons. Bahiamann. Nel 1905, la parrocchia di Alenquer ricevette per la prima volta, la visita di un Nunzio Apostolico, Don Julio Conti il quale venne solennemente accolto dalla popolazione. Con l’istituzione della nuova Prelatura di Santarem, la parrocchia di Alenquer entrò a far parte della nuova circoscrizione ecclesiastica, ma il suo parroco proseguì con il  lavoro nella sua parrocchia. Nel 1916, durante la celebrazione della festività di S. Antonio, la popolazione  assistette ad una grande novità, opera del parroco, la chiesa venne illuminata con le lampade ad acetilene. Gli anni 1917-1918 furono,  per  la    parrocchia di Alenquer,  difficili segnati da inondazioni e malaria causa di molti decessi. Nella città nel 1918 morirono ben 99 persone, un numero abbastanza elevato. Nel 1924 Don Bruzzo Secondo, ammalatosi gravemente, dovette essere  trasferito  a Belem. Nella capitale i medici, visto lo stato di salute molto precario, gli consigliarono di lasciare il Brasile e di tornare in Italia, cosa che avvenne il 5 di giugno dello stesso anno.

“La Costruzione della chiesa” di Eliezer de Oliveira Martins

Senza alcun dubbio molte generazioni Alenquerensi  avranno sentito questa storia, incluso lo scrittore Benedicto Monteiro il quale ne fa citazione in uno dei suoi libri (Verde Vagomundo), cioè che l’unica testimonianza delle origini della città di  Alenquer  è che  questo luogo fu visitato per la prima volta da una missione religiosa e che l’unica vera rappresentazione tramandataci fu quella scolpita da un marinaio lusitano (la Lusitania corrispondeva pressappoco all’attuale Portogallo) su di un tronco d’ albero.  Con il passare del tempo questa primitiva scultura si deturpò fino al punto di dover essere sostituita, tutto questo fu possibile grazie all’ interessamento di Don Bruzzo Secondo, il quale lavorò per la parrocchia di Alenquer dal 1900 al 1923. E’ anche grazie a questo sacerdote che, aiutato dalle famiglie Alenquerensi, si diede inizio alla campagna per la costruzione della chiesa attuale. Tuttavia la sua inaugurazione si  tenne nell’ anno 1926, come inciso sul pavimento centrale, quando l’operoso sacerdote già si trovava in Italia. La chiesa aveva inizialmente solo  un campanile  centrale, i due laterali furono edificati negli anni ’30, le sei porte di ingresso furono chiuse dando spazio a sei altari. La chiesa diventò così più spaziosa. Si ritiene che fu proprio con l’arrivo di Monsignor Secondo Bruzzo nel 1900, che  la festa  di S. Antonio viene celebrata  ogni anno.

chiesa di Alenquer

Apanhados historicos de Alenquer – Parte 1 ( Raccolte storiche di Alenquer – parte 1)

Il cimitero di Alenquer fu costruito la prima volta nel 1852, in seguito venne demolito, solamente nel 1879 l’area a disposizione fu allargata costruendo un muro di cinta in pietra e calce. Al centro del cimitero venne costruita una cappella. I lavori di rifacimento terminarono nel 1883. Alcuni anni dopo le autorità locali misero a disposizione  altri fondi destinati all’allargamento del cimitero prolungando i muri laterali  con una recinzione in legno. I lavori di ingrandimento terminarono il 19 di Aprile del 1908, l’evento venne solennemente celebrato  con la benedizione da parte del Rev.mo  Vicario padre Bruzzo,  alla presenza  del sindaco,  di esponenti della provincia e cittadini.

Il riconoscimento della città di Curua’

L’importante lavoro svolto da Mons. Bruzzo Secondo era molto appezzato non solo in ambiente ecclesiastico ma anche in quello governativo, tanto che le autorità locali della città di Curua’, a dimostrazione di quanto fosse amato decisero, all’unanimità, di dedicargli una piazza “PRACA CONEGO SECUNDO BRUZZO”.

PREFEITURA DO MUNICÍPIO DE CURUÁ – PA

Rua Três de Dezembro, nº 307, Santa Terezinha CEP: 68.210-000

Il ritorno in Italia

Il 5 giugno 1924 Monsignor Bruzzo, su avviso dei medici dell’ospedale di Belem, con grande tristezza e rassegnazione, interrompe la sua missione in Brasile per intraprendere il viaggio di ritorno in Italia. Arrivato a Calice Ligure fu dapprima accolto in casa di sua nipote Bruzzo Agnese e del consorte  Bruzzone Egidio in località Ca’ di Ciri, dove rimase per qualche tempo. Successivamente si  trasferì a Carbuta, in località Ca’ de Berti, dove soggiornò in casa di suo nipote Bruzzo Pio. Negli ultimi anni di vita svolse il ruolo di  assistente sacerdote presso la parrocchia di Carbuta. Si spense a Carbuta nell’anno 1936. Così viene citato nell’ atto di morte:

“L’anno del Signore 1936, il 20 di Novembre, nella Parrocchia di San Martino a Carbuta, Comune di Calice Ligure, alle ore 7 antimeridiane in casa propria munito dei Sacramenti dell’ Estrema Unzione, è  morto quasi improvvisamente Bruzzo Felice Secondo, di anni settantanove, nativo di Calice Ligure-Carbuta, domiciliato in Carbuta, figlio di Gio Batta e di Teresa Scotto, sacerdote. Il cadavere è  stato sepolto nel cimitero di Carbuta il giorno ventitré Novembre. Firmato il Parroco Don Lazzaro Damele.”

ca di ciri

 
Partner

Carlo Croce, che risiede a Montevideo, ma con profonde radici calicesi e un legame indissolubile con il nostro paese ci presenta il suo sito web dedicato al mondo dell'agricoltura

montenativo

(per l'occasione il sig. Croce ha preparato una pagina in italiano per i lettori di Calice Ligure)