Palazzo Bolla
PALAZZO BOLLA (Via Vecchia)
In questi ultimi tempi, sul mio sito, ho ricevuto diverse richieste di informazioni sul palazzo situato in via Vecchia per Finale. Questo è un fatto importante, oltre a dimostrare che il sito è molto visitato, mi permette di divulgare alcune notizie che forse non avrei mai pubblicato anche perché mi sembravano di scarso interesse per il pubblico,Invece ricercando profondamente sono emersi fatti interessanti e degni di nota.
Tengo a precisare che soprattutto in passato, una casa e un terreno, se non hanno un nome preciso vengono spesso indicati con il nome del proprietario o di chi vi abita, nel caso di un terreno di chi lo coltiva.
Personalmente ricordo che il caseggiato in questione, nella metà degli anni cinquanta era definita “Ca du Maxlò’”, perchè in un locale a pian terreno era situata la macelleria Delprato. Successivamente l’attività si trasferì in via Roma e la casa cambiò denominazione; molto probabilmente per il fatto che vi abitava e abita tutt’ora il Sig. Luigi Bolla, per molti anni consigliere comunale e anche Sindaco di Calice, prese il nome di PALAZZO BOLLA.
Quando pubblicai il mio primo libro su Calice, nel 1995, e chiesi notizie su questa casa i mie più stretti collaboratori mi dissero che anticamente era di proprietà dei fratelli PAMPARARO, e che la dicitura del momento (palazzo Bolla) era perché il Sig. Bolla è un discendente dei Pampararo. Probabilmente per le persone più anziane era conosciuta come casa Pampararo.
Da ricerche d’archivio risulta che questa casa è molto antica e apparteneva ad una famiglia importante di Calice , i Cesio del Cap. Giovanni, infatti quando fu realizzato il Catasto Napoleonico 1810/1815 queste proprietà risultavano di Cesio Luigi e Fratelli fu Nicolò, e consistevano in una grande casa con corte, altre due costruzioni più piccole e un grande terreno.
Nel 1841 la casa era abitata da Angelo Opisso e da Nicolò Massa che era anche conduttore dei terreni circostanti. Sempre nello stesso anno il Sig. Filippo Cesio fu Nicolò e il Sig. avv. Giovanni Cesio fu Luigi, zio e nipote, fanno una divisione delle loro proprietà e queste furono assegnate all’ avvocato Giovanni Cesio, con atto del notaio Nicolò Casatroia il 28 Giugno 1841.
Il 12 Gennaio 1874, in casa degli eredi di Bernardo Carsolio (confinante con queste proprietà), il notaio Bernardo Rozio stipula l’atto che il Sig. Avv. Giovanni Cesio vende questi suoi beni ai Sig. Giacomo e Vincenzo Pampararo del fu Bernardo, nati e dimoranti a Calice: una terra chiamata “da casa di Carsolio”, altra terra detta “Giardino” e casa d’alto in baso in tutti i suoi membri. Si specifica il prezzo in lire 5000 e che il raccolto dell’annata sarà a beneficio dei fratelli Pampararo, meno la parte spettante al colono. Il caseggiato fu restaurato ed ancora oggi si può notare la bellissima facciata.
Nel 1873 i fratelli Pampararo acquistarono alcune proprietà a Finalborgo, per un valore di Lire 20.000, dal sig. Pasquale Federico Mallarini.
Giacomo Pampararo nel 1877 acquista da Capellini Agostino la Cappella dedicata a San. Giacomo, in località Ca di Ciri con casa adiacente ed alcuni terreni circostanti per Lire 7.833,35. Nel 1904 il Comune di Calice autorizza il sig. Pampararo Giacomo a coprire il canale ad est di Piazza Massa, per metri 39 ad uso sopraelevazione.
Attualmente per quel che riguarda il caseggiato di via Vecchia, in particolare il secondo piano e alcuni locali a pian terreno sono di proprietà dei discendenti di Pampararo Giacomo. Invece le proprietà di Pampararo Vincenzo, in particolare gli appartamenti del primo piano furono vendute. Tutto questo è confermato in un atto molto curioso ed interessante del notaio Luigi Accinelli del 14 Luglio 1952. In quella data il sig. Rossi Filippo di Egidio, nato a Savona e residente a Mogadiscio, di professione albergatore (rappresentato dal padre Egidio) e Rossi Amedeo fu Leonardo, di professione benestante, nato a Calice Ligure e residente in Albenga, vendono al Sig. Bortolotti Domenico, Maresciallo dei Carabinieri, un piccolo terreno denominato giardino e un appartamento di vani 6 al primo piano della casa detta “Croce”, in Via Vecchia per Finale. Nello stesso documento si legge che questo appartamento confina con quello di Arancio Elena vedova Delprato. Il Sig. Vincenzo Pampararo aveva già venduto precedentemente le sue proprietà acquistate insieme al fratello Giacomo dall’avv. Giovanni Cesio.