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Visita della nipote del dott. Cesio

vistia cesio small

VISITA DELLA NIPOTE DEL DOTT. GIUSEPPE CESIO, GENNAIO 1938

Grazie all’esistenza del mio sito la Signora Maria Rebeca Peña Bianco è entrata in contatto con me, riconoscente per aver pubblicato notizie sulla sua famiglia. Inoltre mi ha fornito alcune informazioni e foto della famiglia Cesio.

La Sig.ra Maria Rebeca è una discendente del Dott. Giuseppe Cesio e tutt’ora residente in Buenos Aires.

Mi ha inviato le pagine del diario di viaggio in Europa di sua nonna Esilda (portava lo stesso nome della madre), avvenuto tra il dicembre 1937 e febbraio 1938. Qua sotto pubblico la traduzione, eseguita da Don Caneto, delle pagine di diario che si riferiscono alla visita avvenuta a Calice Ligure e Finalborgo il 2 gennaio 1938.

 

 

Ricordo che Esilda Maria era la terza figlia del Dott. Cesio; coniugata a soli 17 anni, il 15 Maggio 1867, con Domenico Ferrari di Finalborgo.

Esilda Maria Cesio con la figlia Esilda, nonna di Maria Rebeca.

Nella foto si possono vedere Esilda Maria Cesio con la figlia Esilda, nonna di Maria Rebeca.

2 Gennaio.

Trovammo il giorno libero andammo a conoscere Finalborgo e Calice Ligure. Salimmo in treno alle 10 e giungemmo a Finalmarina alle 11.50. Prendemmo un omnibus che in cinque minuti ci lasciò in Finalborgo. Andammo a conoscere la casa Ferrari dove nacque papà, però dopo che fu venduta gli appartamenti sono affittati a varie famiglie, non ci siamo sentiti di dar fastidio agli inquilini. Abbiamo visto nei negozi a piano terra una panetteria il cui disegno ci ricordò quello che ha un forno uguale e fatto dalla stessa persona che fece il forno nella casa Canale in Buenos Aires. Conversammo un po’, ci accordammo di ritornare, e ci trovammo in casa del canonico monsignor Filippo Mantero, canonico prevosto che conosceva tutta la famiglia Ferrari. Era stato aiutante del canonico e viveva in famiglia con il canonico Zia Bianca, una vecchietta che morì a oltre ottant’anni, che si dedicava (si occupava della) alla chiesa e ai poveri dei dintorni. Monsignore ci invitò offrendoci ricchi vini, paste, caffè eccetera…. Ci disse che tutto quello che vedevamo là erano mobili, libri eccetera… regalati dalla casa Ferrari, e una grande biblioteca a vetro “MUSEO CESIO” che conteneva ogni tipo di uccelli imbalsamati, regalati da mamma (che erano di casa Cesio) quando si vendette il palazzo. Fece tali elogi alla famiglia, e particolarmente alla mamma che mi commossero. Ci portò in auto a Calice Ligure. Fummo nella casa dove nacque mamma, la casa dei miei nonni, che ora è palazzo comunale ed ha una grande lapide di marmo con molte scritte e su cui è il ritratto e il ricordo del nonno.

Foto2 sede del comune nel 1938

Foto2 sede del comune nel 1938

Fummo con il Signor Pio Bonomo (che se, ben ricordo, dovrebbe essere “intendiente del pueblo”, Sindaco del paese), figlio di Giuditta Massa, sorella di Valentino il primo fratello di mamma, è sposato ed ha un figlio e due figlie. Mandò a cercare la chiave della cappella e dopo una lunga attesa ci ospitò con vino, pasticcini, vino prodotto nelle sue tenute. Arrivò il Signor Giovanni Richeri, cognato di Coca Richeri, parenti di mamma, fratello del Dottor Silvio Richeri, sposato con Coca. Tutti furono molto affettuosi e ci offrirono un alloggio in casa loro per potervi trascorrere una giornata, ci diedero l’indirizzo di parenti di Genova (che non abbiamo potuto visitare). Ma salimmo in auto con Monsignor Mantero siccome era tardi per il treno di Genova non potemmo visitare la casa di papà, come Monsignore ci disse sarà per una prossima volta. In Finalborgo incontrammo il Dottor Drago, sua figlia e Maria Richeri. Ci fermammo e si presentò, fu compagno di giochi con Alfredo, quando erano piccoli, si ricordava che mi chiamavano “LA MONONA”. Arrivammo in stazione proprio alla partenza del treno. Un’ora e qualcosa, poi a Genova.

Foto 3 Chiesa e Rocca Di Perti

Foto 3 Chiesa e Rocca Di Perti

Il giorno seguente alle 10 del mattino partimmo per l’escursione verso Nizza. Abbiamo trascorso a Calice Ligure e Finalborgo una serata piena di ricordi e di emozioni. Mi regalarono una cartolina che lo riguarda che diceva (=che aveva una didascalia) “Calice Ligure – Piazza Dottor Giuseppe Cesio e con vista di Carbuta” non so però a che si riferisca, un’altra con “vista di Vene Rialto e Monte Settepani (mt. 1400).” Un’altra: “Calice Ligure, Chiesa parrocchiale con vista della Rocca di Perti”.

Abbiamo visitato la cappella dove fu battezzata e si sposò mamma e che nel pavimento ha delle lapidi in marmo sotto cui sono sepolti gli antenati Cesio. In Finalbogo ci dissero di andare ad Altare, perché lì c’era una statua del nonno. Se Dio vuole che faccia un altro viaggio, mi fermerò un giorno a Genova, per visitare i parenti ed andare a vedere la fabbrica del vetro (= la vetreria) di Altare e la statua del nonno.

3 gennaio. Partimmo verso Nizza….

Foto 4 Panorama-- come vediamo nel diario scritto da Elisa queste 3 cartoline le sono state regalate durante la permanenza a Calice

Foto 4 Panorama-- come vediamo nel diario scritto da Elisa queste 3 cartoline le sono state regalate durante la permanenza a Calice


 
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Carlo Croce, che risiede a Montevideo, ma con profonde radici calicesi e un legame indissolubile con il nostro paese ci presenta il suo sito web dedicato al mondo dell'agricoltura

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(per l'occasione il sig. Croce ha preparato una pagina in italiano per i lettori di Calice Ligure)